lunedì 31 marzo 2014

sogno e realtà

Ricordate il post in cui parlavamo della casa progettata dai bambini?
Ricordate che vi avevamo promesso il racconto del proseguo del sogno?
Bhè, ci siamo.
E' con estremo onore che vi racconto i 4 giorni di fatica e sorrisi che hanno portato a 3 dimensioni un semplice sogno da bambini.

Tutto ha inizio venerdì pomeriggio con l'arrivo di un camper nel piazzale della nostra scuola e di una splendida famiglia che ha pranzato con noi.
Il pomeriggio del venerdì prosegue tra studio della zona, dei materiali a disposizione e con lo schizzo della casetta. Partendo dal disegno dei bambini con le modifiche di un architetto illuminato.


I giorni seguenti sono un susseguirsi di macchine che arrivano, di famiglie che scaricano leccornie dai portabagagli e bambini che pur non essendosi mai visti improvvisano giochi fantastici.
I giorno seguenti sono farciti di sole, sudore, segatura, e banchetti luculliani.
I giorni seguenti sono una casetta che prende forma, sotto lo stupore di tutti.
I giorni seguenti sono nonni che sorridono ai nipoti mentre tagliano assi di legno della giusta misura.




I giorni seguenti sono notti cariche di stelle alla ricerca del carro e della stella polare.
I giorni seguenti sono giorni che sembrano lunghissimi, che non ricordi più quando hanno avuto inizio.
I giorni seguenti sono bambini che decorano la loro casetta.

Sono giorni in cui si controlla che tutto ciò che i bambini avevano sognato ci sia:
il secondo piano;
il garage;
lo spioncino;
il giardino sul tetto;
l'onda;
le mille finestre;
la scala;
il camino.

ok, lo ammetto, un pò vi invidio meravigliose creature per avere la giusta dimensione per godere del vostro sogno.
Ma in fondo anche il nostro è stato realizzato.
Quasi cinquanta adulti che hanno lavorato instancabilmente con il sorriso sulle labbra, insieme, giorno e notte.
Come una comunità, una vera comunità.
Che si abbraccia, si stringe, si fa forza insieme, fa cerchio intorno a voi.
Rinnovando ora più che mai la scelta di aver scelto di far parte di un gruppo di adulti che sogna con voi.
Perchè forse il vero posto per i sogni non è nei cassetti, ma in un prato, sotto l'ombra di un albero.


Gratitudine infinita per Valentina e Alessandro e per tutte le famiglie che hanno trascorso con noi questi giorni

Marzo: la terra, le mani


Si sente che è arrivato Marzo, con le sue giornate più lunghe, il sole caldo che quasi scotta, i primi cinguettii, qualche fiore qua e là a ridare colore, a ricordarci che la primavera, alla fine, arriva sempre. Si percepisce l'esplosione che sta per arrivare, la vita che si è riposata durante l'inverno, che ha covato nascosta per rigenerarsi, riprendere le forze per sorprenderci ora, come ogni anno, come ogni volta, da quando siamo bambini. E si sentono anche le piogge di Marzo, quelle che dissetano, che lavano, quelle interminabili che alla fine, quando passano, lasciano i campi più verdi, i colori più vividi, l'orizzonte più nitido.
E' questo il momento di aiutare la natura a dare il meglio di sé: per questo a Serendipità i bambini, alcuni volenterosi papà e il nostro instancabile bidello hanno imbracciato gli attrezzi del mestiere e si sono messi al lavoro! Per l'occasione abbiamo comprato attrezzatura da giardino mignon, vera in tutto e per tutto (di legno e ferro!) ma di dimensioni ridotte, che i bambini hanno moooolto apprezzato.
Prima di tutto, la potatura!
                                        
E i rami tagliati sono stati perfetti per costruire capanne, percorsi e giochi intagliati



Dopodiché abbiamo iniziato a piantare: prima dei bulbi
                                       


con l'aiuola dipinta

Poi, dopo una passatina veloce di motozappa e...ecco i roscani!



Ed ecco a che punto sono le piante che già c'erano nel nostro piccolo orto: la fava fiorita



l'insalata 



le bietoline


Sentire la terra sotto le mani è bello, è fecondo, è magico. E stupisce sempre, anche noi che dalla terra, le nostre mani e i nostri piedi, non li abbiamo tolti mai. Neanche in inverno.


un piccolo regalo: parole preziose sulle mani, sul lavoro, sulla campagna, sulla vita



veronica


mercoledì 19 marzo 2014

caro papà..

Come ogni giorno quando mi sveglio, approfitto dell'abilità soporifera di mio figlio, per sbrigare alcune cose, tipo stendere panni, controllare la posta e i messaggi su facebook.
Questa mattina, già dalle 6, il social network in questione era pieno zeppo di frasi sui papà, di posticce citazioni e di inni ai propri padri.
Cavoli no, non oggi !!
Non mi ero assolutamente ricordata della ricorrenza.
E la cosa non mi interessava tanto per la questione regalino, che a dirla tutta mi inorridisce parecchio, e a breve dedicherò un post a questo, piuttosto ero dispiaciuta per non aver pensato bene a come organizzare la giornata in onore dei papà, come gestire la relazioni con i bambini ponendo l'accento sul ruolo del padre, sulle loro conoscenze ingenue sull'argomento ( hanno tutti un papà?!?cosa fa il papà?).
Insomma per aver potenzialmente bruciato un'ottimo argomento di riflessione, sui ruoli, sulle differenze di genere, ecc...
Poi mi sono accorta che stavo cedendo all'ansia da prestazione, "oggi è la festa del papà, e i genitori si aspettano che se ne parli e si produca !".
La festa del papà è ogni giorno e ogni giorno è preziosissimo per parlarne e discuterne.

Però una cosa l'abbiamo fatta.
Oggi erano previste danza e musica, all'assemblea abbiamo proposto ai bambini di cambiare programma e di fare un regalo ai papà, ma che fosse un regalo speciale, sentito, autentico.
I bambini hanno rispolverato una loro proposta degli ultimi giorni, il profumo di fiori.
L'assemblea si è espressa positivamente a proposito e acqua dei fiori sia.
Ognuno con un barattolo, ognuno con il suo papà in mente, partiamo alla ricerca.
Tra  campi,  fossi,  "greppi", prati i bambini corrono alla ricerca dei fiori perfetti.
Ci sono gli accumulatori, quelli che hanno barattoli talmente pieni da non riuscirli più chiudere.
Ci sono i parsimoniosi, quelli che ne prendono appena una manciata.
Ci sono gli ambientalisti, che ne prendono pochi per timore di fare del male.
Ci sono gli esperti, che non prendono delle comuni margherite ma sono a caccia di rarità.
Ci sono i settari, fiori solo bianchi o solo gialli.
Ci sono i "chi più ne ha più ne metta", che mettono cartucce trovate in giro, ghiande, sassi e foglie.

Torniamo alla base, ognuno con il suo tesoro.
Prepariamo i "paparfum", le acque profumate di serendipità e affrontiamo il discorso della festa del papà.
Ad esempio, perchè si festeggia proprio oggi??
E così salta fuori la storia di San Giuseppe.
E chi era San Giuseppe??
Ma fin qui ci siamo tutti :)

Ed ora il biglietto, il vero regalo.
Nessuna poesia di Neruda, nessun testo ripreso da manuali per insegnanti.
Solo le parole dei bambini, scritte esattamente come loro le dettano.

E così oggi alcuni bambini ( non tutti hanno terminato il loro regalo considerata l'attenzione dedicata al singolo non c'è stato tempo per tutti, gli altri termineranno i prossimi giorni) hanno festeggiato i loro papà con messaggi tipo:

" papà, ti voglio tanto bene e ti voglio dare un abbraccio. E un bacio. Ma prima un abbraccio.  E poi le coccole."
" papà, ti volevo fare un regalino e ho pensato a lungo. Alla fine mi è venuta un'idea. Poi ho pensato: l'idea non va bene! Allora ho pensato : I massaggini!! Baci".

Ogni bambino ha regalato del tempo al proprio papà.
E ancora una volta la disarmante semplicità dei bambini ci schiaffa contro la realtà, ricordandoci che il tempo trascorso insieme è il vero regalo, e non un "feticcio" del nostro amore.


giovedì 13 marzo 2014

Architetti sull'erba

Due nostri carissimi amici di Rimini, genitori, artisti e falegnami, il prossimo finesettimana verranno a farci un regalo.
Uno dei più bei regali che un bambino possa desiderare.
Una casetta di legno, da mettere nel nostro giardino.
E la cosa più bella è che hanno dato ai bambini carta bianca, lasciando loro ampio spazio di progettazione e visione.
Ieri durante l'assemblea la proposta è stata fatta a tutti i bambini di Serendipità.
La risposta è stata un'onda di proposte immediate, "Io la voglio blu", " io a due piani", " io con la cantina!".
Insomma, tutti volevano dire la loro, e ognuno aveva delle splendide idee.
Così, dopo la merenda ci siamo dati appuntamento sotto uno degli alberi del giardino per lavorare assieme al progetto.
Materiali per la progettazione:
- seggioline in cerchio sul prato;
- un cavalletto con un lungo rotolo di carta per dipanare le nostre idee;
- matite;
- acquerelli;
- una splendida giornata di inverno che finge di esser primavera.

Dopo aver spiegato ai piccoli cos'era un progetto, sono stati dati un foglio ed una matita a ciascuno.
Avevano un quarto d'ora di tempo per disegnare il loro progetto.

Poi si è passati alla fase espositiva, ognuno di loro ha presentato il proprio progetto agli altri, spiegandone le caratteristiche e gli elementi caratterizzanti.
Mentre loro esponevano la loro visione, nel foglio sul cavalletto, noi adulti elencavamo gli elementi delle case, alla ricerca di somiglianze, ripetizioni, innovazioni.



La necessità di creare un progetto, ci ha dato la possibilità di lavorare sul tema della cooperazione, scacciando il mito del "concorso".
Nessun progetto avrebbe vinto, ma la vera vittoria sarebbe stata quella di crearne uno a più mani.


Una volta estrapolati tutti gli elementi, è stato chiesto ad ogni bambino di sceglierne uno dei loro, uno soltanto.
Quindi siamo passati alla co-costruzione del progetto finale.
A turno i bambini hanno disegnato sul grande foglio il loro elemento, sintonizzandolo e armonizzandolo con quello degli altri.
Il risultato?
Il risultato è stata una casa:
- a due piani;
- con il tetto a forma di onda;
- con la scala antincendio (pensata dalla degna figlia di un ingegnere );
- con svariate finestre;
- con lo spioncino e il campanello sulla porta;
- con il garage;
- con il giardino sul tetto



Purtroppo ad un certo punto della progettazione i maschietti hanno ritenuto più interessante andare nel campo con i papà che stavano potando gli alberi, a scavare con le nuove pale e vanghe mini, novità della giornata.
Pertanto le bambine da un certo punto hanno preso il sopravvento,  decorando la casa con cuoricini, stelline e sprazzi di rosa un pò ovunque ...

Ora il progetto troneggia dentro la scuola, pronto per essere inviato a coloro che abbozzando un sorriso,  si pentiranno di aver lasciato la regia in mano ai piccoli :)

Ora rimaniamo in attesa del weekend, dei nostri amici che verranno a regalarci un sogno, dei genitori che si metteranno a servizio dei piccoli, forse imprecando un pò durante la realizzazione ma sicuramente con la gioia di strappare dalla dimensione bidimensionale una visione per portarla alla realtà.
E come i bambini vivremo la scoperta continua della collaborazione.
Del gruppo che insieme supera le difficoltà, che trova soluzioni più brillanti ed efficaci del singolo.
Che prende sul serio quella che per altri sarebbe un'utopia, dando voce ed energia ai bambini che siamo stati e che sempre saremo.
A ricordarci di non smettere mai di sognare, perchè il mondo è anche ciò che creiamo, costruiamo, curiamo e condividiamo ogni giorno.