mercoledì 23 novembre 2016

Dentro Serendipità. WORKSHOP

Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico? 
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 10 e 11 dicembre a Serendipità.

Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.

Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it

lunedì 3 ottobre 2016

SEMINARI SULLA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA

Siamo lieti di informarvi che il 22 e il 23 Ottobre ci saranno ben DUE SEMINARI SULLA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA, uno specifico per educatori, uno per genitori.
Entrambi sono tenuti da Petra Quast, formatrice certificata di Comunicazione Nonviolenta del Center for Nonviolent Communication, Operatore Olistico  e Counselor S.I.A.F, e membro del Centro Esserci di Reggio Emilia. 
Ecco il programma:


SABATO 22 OTTOBRE (PER EDUCATORI ED INSEGNANTI)
dalle 10:00 alle 18:00 (pranzo incluso)

• Dati di base della CNV (differenza tra osservazione e valutazione, differenza
tra sentimenti ed altre forme di valutazione, assunzione di responsabilità per i propri
sentimenti, identificazione dei bisogni insoddisfatti che sono all’origine dei nostri
pensieri, espressione delle richieste in un linguaggio di azione positivo, differenza tra
richiesta e pretesa, differenza tra una risposta empatica ed altre forme di risposta);
• Dire no/ricevere il no;
• Sviluppare competenze per realizzare organizzazioni scolastiche ed educative che
arricchiscono la vita;
• Apprendere a gestire il potere con gli altri/non sugli altri;
• Facilitare la relazione tra studenti, studenti e insegnanti, insegnanti e genitori;
• Migliorare il clima e la qualità della vita all’interno del sistema scolastico;
• Imparare a comunicare in modo empatico e tollerante;


DOMENICA 23 OTTOBRE (PER GENITORI)
dalle 9:00 alle 17:00 (pranzo incluso)

• Dati di base della CNV (differenza tra osservazione e valutazione, differenza
tra sentimenti ed altre forme di valutazione, assunzione di responsabilità per i propri
sentimenti, identificazione dei bisogni insoddisfatti che sono all’origine dei nostri
pensieri, espressione delle richieste in un linguaggio di azione positivo, differenza tra
richiesta e pretesa, differenza tra una risposta empatica ed altre forme di risposta);
• Condividere il potere in famiglia e sostenere dialoghi aperti che promuovono la comprensione reciproca.
• Ottenere ascolto, rispetto ed empatia ed offrirlo agli altri;
• Scoprire le sorprendenti funzioni della nostra rabbia e viverla profondamente;
• Dire 'no' con la forza, la chiarezza e l’efficacia che provengono dal contatto con
noi stessi;
• Motivare gli altri senza la minaccia di una punizione o la promessa di un premio
• Andare oltre i conflitti trasformando le vostre risposte abituali
• Apprendere a gestire il potere con gli altri/non sugli altri
• Creare fiducia reciproca e migliorare la collaborazione anche nelle circostanze più difficili.

PER INFO, COSTI E PRENOTAZIONI:
3486416516 (veronica)
lilliput2009@hotmail.it

VI ASPETTIAMO!
 

domenica 18 settembre 2016

Di compiti e miracoli. Nascita di un lettore


E' giusto dare i compiti per le vacanze? Ma soprattutto, è giusto che un papà legittimi suo figlio nel rifiuto di fare i suddetti compiti? Di queste scottanti domande si stanno occupando insegnanti, genitori, presidi, pedagogisti, sociologi, economisti e opinionisti di vario genere in seguito ad una giustificazione per il mancato svolgimento dei compiti estivi scritta da un papà per suo figlio. In particolare mi è capitato di ascoltare una discussione su questi temi a tutta la città ne parla, di radio3, trasmissione che si compone della voce dei suoi ascoltatori, attraverso telefonate, commenti postati sui social, sms... la voce popolare. Di un popolo già abbastanza selezionato direi (stiamo parlando di radio3!) Cosa dice questa fettina di popolo? Già, cosa dice. Le tesi sostanzialmente erano queste:

1) I CONSERVATORI: ecco l'ennesimo genitore che difende i figli a spada tratta, l'ennesimo attacco alle Istituzioni, non c'è più il senso del dovere, il senso delle regole, quando questo bambino diventerà grande e dovrà andare al lavoro, che farà se non ha voglia di lavorare, non ci va? Il problema di questo paese sono i genitori che non educano più al rispetto delle regole e non inculcano il senso del dovere nei propri figli e bla bla bla

2) I MARXISTI: i compiti rappresentano una vera discriminazione sociale, i genitori che hanno la possibilità (intesa come livello di istruzione o soldi per pagare qualcuno di istruito) aiutano i figli a fare i compiti, chi non ha la possibilità (quindi né istruzione, né soldi per pagare qualcuno di istruito) non può aiutare i figli a fare i compiti, cosicché questi ragazzini rimarranno sempre ai margini culturali e sociali e non potranno avere accesso all'ascensore sociale e bla bla bla

3)

4)

5)


Nessun'altra opinione. Stop. O si difende l'istituzione o la si attacca. La colpa è della scuola. La colpa è dei genitori. La colpa è della società. La colpa è dei soldi.
Mi sono sentita su un altro pianeta. Non so se il mio stupore era dovuto più alla scarsità di idee (qualsiasi altra risposta sarebbe stata benvenuta) o a un grande, terribile assente: il bambino.
Cari i miei conservatori, cari i miei marxisti: qualcuno di voi si è domandato cosa serve al bambino? Come è fatto un bambino? Quali meccanismi regolano il suo apprendimento? Avete preso in minima considerazione l'importanza del suo mondo interiore, delle immagini psichiche che costruiranno il suo modo di fruire e organizzare la realtà e che si formano in quest'età, dei modelli relazionali che incorpora oggi e che riprodurrà domani? Nessuno ha parlato dei bambini nel dibattito. Le parole degli ascoltatori mi sono entrate nella mente, hanno interrogato le mie convinzioni, le ho lasciate lavorare ben bene (comunque sono un amante del dubbio)... compiti estivi? ma se da noi possono scegliere ogni giorno se venire o meno a lezione, non hanno compiti mai, figuriamoci quelli estivi, quelli di Natale hanno spaziato dal carteggiare degli oggetti in legno al fare delle partitone a briscola...con le mille voci tutteuguali del popolo sono arrivata a scuola. Ho lavorato con quel brusio nella testa, come un cicaleggio estivo, distratto e continuo.


La mamma di L. è arrivata qualche ora dopo. Le settimane che precedono l'apertura della scuola sono un viavai felice di mamme e papà che aiutano, imbiancano, puliscono, trapanano, cuciono, costruiscono...la mamma di L. è venuta a prendere della biancheria sporca da lavare. Dopo tante chiacchiere mi dice che L. non è nemmeno sceso dall'auto perché stava leggendo un libro. Sono felicemente sorpresa: L. non è mai stato un grande lettore. Un libro che stava per finire. Per la precisione il primo libro che stava per finire. Decido di andare a salutarlo e accompagno la mamma verso la macchina. L. ha appena finito l'ultima pagina. Richiude il libro ed esulta come se avesse segnato alla finale di campionato. E' felice, lo riconosco da quel sorriso enorme, dal corpo che non può che dondolare qua e là, sembra una corda che vibra dopo essere stata pizzicata. Poi esclama:

...sono tanto felice, ho letto il mio primo libro tutto intero, sono tanto felice, è la prima volta, è bellissimo perché mentre leggevo le parole mi venivano tutte le immagini nella mente, le ho viste...oggi è un giorno importante, è il giorno più bello della mia vita, me lo voglio segnare sul calendario perché me lo voglio ricordare per sempre...

Questo è un bambino che non ha mai fatto i compiti per le vacanze. E' un bambino che ogni giorno sceglie se venire a lezione oppure no, un bambino che non è stato mai obbligato a leggere. Questo è un bambino che ha scoperto da solo il piacere della lettura, ne ha afferrato il mistero cogliendo la potenza e la bellezza della parola.
Questo è un bambino felice.


Mentre in sottofondo i dottori della pedagogia discutevano sull'utilità dei compiti per le vacanze io ho assistito a un piccolo, immenso miracolo: la nascita di un lettore.

Domani è il primo giorno di scuola. Troverò i bimbi e le bimbe dopo qualche mese di lontananza: quali nuovi disegni porteranno nei loro occhi, riflessi di anime cangianti, quali grovigli di intenzioni e desideri, quali misteri. Non lo so ancora. Sarà un piacere partecipare alla felicità dello loro scoperte, piccole e grandi. L. me ne ha già fatta assaporare un po'. Grazie!

domenica 24 luglio 2016

soffi e gocce

24 luglio. Pioggia nostalgica.
E' ora di bilanci, di soppesare il passato, di lasciar scorrere le dita lungo le sinuosità dei ricordi.
Attraverso le foto, i mille appunti presi, i 14 quaderni riempiti di osservazioni, sogni, desideri, speranze, elucubrazioni.
Ogni inizio anno è come un soffione, prezioso, raro.
Lo stringo tra le dita valutando il vento, la direzione in cui soffia, pondero con calma il desiderio, cerco il miglior terreno verso cui volgere i piccoli paracaduti che di lì a poco prenderanno il volo.
Poi lentamente inizio a soffiare, delicatamente, gentilmente, umilmente.
E quei piccoli paracadutisti sospinti dal calore del soffio se ne vanno.
Li osservo allontanarsi, con la speranza che il loro volo sia lieve, l'atterraggio soffice, le radici salde, la pianta solida, le foglie lucide e i fiori splendenti.
Piccoli e coraggiosi, volate.
Volate.


Poi ci sono i bambini del periodo estivo.
Con loro il tempo è piccino, ridotto.
Ma non per questo di minor valore.
Quando arrivano sembrano pulcini, incuriositi dalla novità, dalla natura, dai colori, dai sorrisi.
Per loro cerchiamo di lasciare un messaggio, un piccolissimo e timido tentativo di mostrare un modo diverso con cui un adulto può relazionarsi con loro. 
"davvero possiamo scegliere?", sì tesoro, cosa ti piace fare?
e lì avviene la piccola magia estiva. Quando i bimbi arrivano, molti di loro sono in difficoltà nel capire cosa amano fare, così predisponiamo per loro un ambiente ricco, che stimoli, proponga, rinforzi, doni ali robuste.
E bastano pochi giorni o ore per alcuni per scoprire talenti sopiti, passioni sconosciute.
Dal circo alla ceramica, dalla botanica all'accensione di un falò, dall'ingegneria edile al cucito, dal ricamo alla danza, ognuno ha la possibilità di spostare la tendina che racchiude la più intima e incredibile parte di sè.

è tempo di bilanci, di contemplazione, di piogge, di saluti e perdoni.
è tempo di rilanciare speranze e sogni.
è tempo di chiudere gli occhi e ascoltare il minuscolo suono delle radici che scivolano nel terreno ammorbidito dalla pioggia.

domenica 19 giugno 2016

CONOSCIAMO IL LILLIPUT

Per le famiglie iscritte al progetto educativo del Lilliput per il prossimo anno, 2016-2017 e per tutte quelle interessate, abbiamo organizzato 3 incontri per conoscere gli approcci pedagogici a cui si ispira il nostro progetto.

Nell'ottica della co-responsabilità  e delle scelte consapevoli da parte delle famiglie che aderisco al progetto, presentiamo e riflettiamo insieme sull'approccio alla pedagogia montessoriana, sull'outdoor education, sulla libera scelta dei bambini, sull'alfabetizzazione emotiva, sulla cittadinanza attiva e sulla comunicazione non violenta.
Inoltre, veranno anche prese decisioni organizzative di comune interesse per gli iscritti.

Gli incontri si terranno al Lilliput, situato nella casetta all'interno dei Giardini di PiazzaNuova, Via Vicolo Vitalioni n 9,  in data mercoledì 22, 29  Giugno e mercoledì 6 Luglio, dalle ore 18e 30 fino alle ore 20.
Per qualsiasi info e per confermare la presenza, ricordiamo necessaria per gli iscritti al nuovo anno, chiamare il numero 347-7529732 o scrivere a lilliputosimo2013@gmail.com.


martedì 3 maggio 2016

CHILDFREE ZONE


Stanchi di capricci, pianti, risate troppo rumorose, espressioni eccessive di gioia? Non preoccupatevi, da qualche tempo potete vivere la vostra vita evitando accuratamente contatti con quelle specie di esseri umani, quelli piccoli, sì,proprio quelli ìl! Quelli lì che fanno i capricci e puntano i piedi, che si buttano per terra e piangono, quelli che hanno la bocca sempre sporca e le mani indecenti, che starebbero tutto il giorno a rotolarsi nel fango come maiali. Quelli che ridono troppo forte, corrono e passano i loro tempo a perdere tempo. Sono sempre esagerati, qualsiasi cosa facciano...come si chiamano?.. ah, sì, bambini, sì, si chiamano bambini, lo stavo dimenticando. Un nome volutamente carino, scelto appositamente per nascondere dietro un'innocua dolcezza un terribile mostriciattolo, programmato per devastare la vita di adulti equilibrati e rilassati. Ecco, vogliamo rassicuravi: il programma CHILDFREE ZONE sta procedendo alla grande. Eh sì, all'inizio non potevamo essere così espliciti, pena una sollevazione popolare. I tempi non erano maturi: abbiamo dovuto lavorare lentamente e nell'ombra, per trasformare le città e le coscienze, renderle intolleranti ai nanerottoli e alla loro sub-cultura. Abbiamo iniziato mettendo in pericolo i loro giochi di strada, riempiendo le vie di auto, moto, camion. Li abbiamo relegati in territori sempre più circoscritti e recintati, delle specie di riserve. Ce ne abbiamo messo di impegno e ora stiamo raggiungendo grandi risultati: i giardini pubblici hanno i recinti, le scuole hanno i recinti, nelle piazze abbiamo imposto ti tirare la palla solo rasoterra, presto estenderemo il divieto a qualsiasi forma di gioco. Per la spiaggia abbiamo avuto grandi risultati, per tutto il resto è solo questione di tempo. Piano piano stiamo restringendo il loro campo d'azione anche negli spazi che gli abbiamo riservato: guardate la scuola, per esempio! I giardini sono inutilizzati, la capacità del personale di dominare quelle piccole menti con facili ricatti ha raggiunto ormai ottimi livelli. Oh si, è vero, ci sono sempre dei casi difficili, i bambini vivaci, che non accettano le nostre regole, i ribelli... tranquilli, anche per loro abbiamo investito tempo e risorse: ormai una segnalazione speciale non si nega a nessuno e una pasticchetta di tanto in tanto non può che fare del bene. La ripugnanza che genera in noi l'infanzia ci ha spinto a precocizzare l'ingresso dei bambini nell'età adulta: che capolavoro abbiamo fatto con le bambine, già desiderose di tacchi e reggiseni a cinque anni! Abbiamo reso la condizione del bambino tanto indesiderabile quanto appetibile quella dell'adulto, cosicché sono i nanetti stessi a deplorare il loro status e a cercare di assomigliarci il prima possibile. L'infanzia è un attributo disdicevole, limitante, fastidioso. Crea disagio alla vita adulta. Per questo abbiamo deciso di restringere ancora di più gli spazi in cui quelle sottospecie di creature possono vivere. Ci sono già diverse compagnie aeree che hanno sposato la nostra politica creando voli childfree, così come anche alberghi, ristoranti, musei, eventi di qualsiasi tipo. Siamo sempre di più ad aver compreso i nostri diritti di adulti, uomini e donne liberi, marciamo instancabili nella direzione della libertà! Diciamo NO ai bambini! Ora possiamo dichiarare i nostri obiettivi senza nasconderci, i tempi sono maturi, le coscienze mutate, giustificate da un coro di “oh, è giusto che se uno vuole volare tranquillo e rilassato lo possa fare, senza i bambini a disturbarlo” o anche “i bambini di oggi sono troppo maleducati per stare in pubblico”: siamo noi finalmente il politically correct e sono loro, i bambini e le bambine, oggi ad essere fuori posto, a creare disagio. Anche gli studiosi lo sanno: “una maggiore istituzionalizzazione dell’infanzia è necessaria, poiché la quotidianità degli adulti è organizzata in modo tale che i bambini vi rappresentano un elemento di disturbo.” L'infanzia disturba la quotidianità organizzata degli adulti, lo sappiamo ormai da tempo, ed è questo che ci ha portato ai necessari provvedimenti di cui sopra. Isolare e limitare. Negare ed escludere. Precocizzare e adultizzare. Adulti di tutto il mondo, abbiamo fatto tanto, possiamo fare ancora di più!
E non lasciatevi sviare da chi vi dice che i bambini sono persone. Che hanno bisogni. Che hanno il loro punto di vista, la loro visione, i loro sogni. Non lasciatevi impietosire da chi vi dice che i bambini fanno parte della vita tanto quanto gli adulti, forse anche di più, perché ci sopravviveranno e saranno loro la vita del futuro, i costruttori del mondo. Non date retta a chi vi dice che i bambini sono un'occasione unica per gli adulti, di tornare bambini con loro e recuperare un contatto profondo con se stessi, fondamentale per la serenità in qualsiasi età. Ignorate chi vi ripete che i bambini sono gioia, spensieratezza, entusiasmo, contagioso amore allo stato puro. Non cedete neanche quando vi diranno che i bambini sono specchi, specchi miracolosi in cui gli adulti possono vedere con chiarezza cosa li fa soffrire e cosa li può guarire, né quando vi diranno che un'infanzia vissuta pienamente e felicemente non solo è diritto di ogni bambino nato su questo mondo ma è anche l'unico modo per diventare adulti felici. Non credetegli, perché saremo adulti felici e senza disagio solo quando l'infanzia sparirà da questo pianeta.

Faranno un'ultima mossa per convincervi. Vi diranno: anche voi siete stati bambini...

Se sono stato bambino, io? Temo di sì, ma non mi ricordo. Non ho ricordi dell'infanzia. Mi ricordo solo poche cose...vaghe...il parco... il sole forse, e una palla... e una specie di desiderio... di giocare... e poi mi ricordo quel no, che risuonava minaccioso come una tempesta... e il mio braccio, così piccolo, strattonato e rimesso all'ordine... poi altre scene simili... ma vi ripeto, ho rimosso. Non voglio ricordare.
Sono un adulto equilibrato io. 




 

sabato 30 aprile 2016

centro estivo

Dal 13 giugno al 29 luglio Serendipità apre i battenti a tutti i bambini dai 3 anni in su .
In un contesto naturale ed educativo, i bambini saranno liberi di esprimere se stessi, di sperimentare, di collaborare e inventare.
A fianco alle proposte della nostra realtà ( falegnameria, teatro, danza, educazione cosmica, cura delle capre e degli abitanti del luogo, passeggiate, riconoscimento piante, laboratori manuali, tessitura, cucito, uncinetto, ecc...), i bambini saranno liberi di proporre e scegliere come gestire il proprio tempo.
Le attività prenderanno le mosse dalle assemblee dei bambini, organi decisionali delle esperienze libertarie.
La nostra pedagogia trae spunti da :
- approccio libertario;
- pensiero Montessoriano;
- comunicazione non violenta;
- pedagogia della lumaca di Zavalloni;
ma anche da Alice Miller, Emmi Pikler, Janus Korczak, Gardner e dalle recenti teorie e ricerche delle neuroscienze che sottolineano il valore dell'esperienza come momento fondamentale per lo sviluppo delle funzioni cognitive.

Per chi si iscrive entro il 13 maggio sarà applicato uno sconto alla tariffa totale.
Per info sui costi e le modalità di iscrizione potete inviare una mail a lilliput2009@hotmail.it

martedì 19 aprile 2016

21 anni

Ho 21 anni.
La mia terra è lontana.
Così lontana che anche i ricordi iniziano ad esserlo.
Ricordo la polvere in bocca, i colori della vita in tutte le sue forme che trasudano speranza.
Ricordo i miei amici, ogni tanto ci sentiamo.
Mi mancano.

Lavoro da quando ho 4 anni.
Ricordo le scintille della saldatrice negli occhi, a dire la verità sono le mie cicatrici a ricordarmelo.

Mio fratello ha 4 anni.
Sta male.
Una pentola di acqua bollente addosso.
Provo una sensazione di vertigine e stordimento a pensarci.
Il corpo ustionato, con quel sole cocente coi tuoi 4 anni.

In paese dicono sia stata una maledizione.
Odio le maledizioni.
Anche per questo sono andato via.

E poi il cammino.
E poi la barca, se proprio così vogliamo chiamarla.
E poi il mare.
E la notte, e il buio e il silenzio e lo sciabordio delle onde.

Ho sempre sognato di vedere il mare.
Fantasticavo di nuotarci mentre le scintille illuminavano il mio corpo.

Forse voi non riuscite ad immaginare cosa possa voler dire stare dentro un guscio di noce rovesciato, pieno fino all'orlo, tanto che i bordi coincidono col mare sconfinato.

L'acqua entra, il freddo avvolge le ossa.
La sete asciuga le bocche e gli occhi.
Il resto è terrore.

Una traversata sulla schiena di un coccodrillo affamato.

Non voglio la vostra compassione, non me ne faccio nulla del vostro peccato originale,
che poi di originale non ha proprio nulla.


Ho 21 anni.
Faccio il maestro.
Mi sveglio alle 7:00.
Alle 8:00 sono a scuola con i miei bambini.
Appena mi vedono mi abbracciano e mi sorridono.
Giochiamo in giardino.
Facciamo passeggiate e contempliamo gli animali.
Insegno anche a leggere e a scrivere.

Mi chiamo Salif.
Ho 21 anni.
Vivo in Italia.
Ho il Mali dentro.
Faccio il maestro e insegno la vita.
Prendo al volo i calabroni e parlo alle farfalle.
Ho la delicatezza di una brezza e la forza di un baobab.
Conosco il linguaggio degli animali, me lo ha insegnato mio nonno.
Ora sono alunno e maestro.
Uguaglianza nella diversità è la mia ricchezza.
Lo sguardo il mio metodo.
Per voi sono un clandestino.
Per i bambini il loro maestro.
Insegno la rinascita e la sopravvivenza.

Parlo poco ma ho dentro il mare sconfinato,
e in quel guscio ora mi sento a casa,
col sorriso guardo il cielo
e lascio che la corrente mi guidi.





sabato 9 aprile 2016

Tulipano


C’è stato un momento che più di altri ricordo con nostalgia.
Ricordi il mercato dei fiori?
Mano nella mano indossavamo il nostro amore novello con orgoglio come un prezioso cameo.
Scegliemmo cinque bulbi di tulipano,
rosa antico, così ce li vendettero.
L’autunno fece il suo debutto e ci trovò chini sull'umida terra a scavare il nido che li contenesse,
in attesa di una primavera che ci avrebbe salvati dal freddo.
Poi arrivò l’inverno.
Il mio inverno.
Vidi come la guardasti.
Fui discreta con me stessa,
lanciai un solo sguardo furtivo ai miei sentimenti.
Non volevo essere scoperta.
Nuda sotto il faro dell’inverno.
Allora indossai un cappotto, il più pesante che avevo,
quello di mia nonna, che poi fu di mia madre.
Ho aspettato, vegliando il tuo uscio in attesa di un segnale, una parola, un gesto.
Eri così felice, di una felicità che stentavo a riconoscerti.
Poi iniziasti a parlarmi di lei.
Io,
che da bambina non feci  altro che aspettarti,
cercando ciò che mi era stato negato.
Una violenta scossa di potente magnitudo mi travolse, dilaniando e separando pezzi di me,
e in quell’abisso creatosi precipitai.
Era buio.
E freddo.
Hai mai sentito il rumore dell’oscurità?
Hai mai urlato senza voce?
Sai cosa si prova ad avere il gelo nei piedi e la brina nelle arterie?
Gli occhi si appannano,
i pensieri si fanno cupi e confusi.
Il cuore è il mio bulbo,
il suo nido il mio mausoleo,
la tua gioia la mia tomba.
Poi la paura divenne rabbia,
il sangue si sciolse e come lava eruttò infiammando le periferie.
Ti presi, guardandoti.
Con tutta la potenza delle mie mani strinsi le tue,
piccole e fragili.
La mia paura divenne la tua paura.
La mia confusione la tua eredità.
Dovevi spiegarmi come potesti amarne un’altra,
ma le parole non sono il tuo forte,
non in quel momento e non con me che cercavo di estirparle come erbacce.
Riconobbi quello sguardo.
Un’antica memoria mi disse di averlo già incontrato,
ma non sono mai stata fisionomista.
Sono io tua madre, come hai potuto dispensare affetto ad un’altra donna?
La mia corona di petali appassì immediatamente, temetti di aver perso tutto.
La tua spensieratezza divenne la mia inquietudine.
La mia inquietudine divenne la tua fragilità.
Ora hai freddo.
Copriti.
Prendi il mio cappotto e usciamo, i tulipani sono sbocciati.


Dedicata a tutte le mamme e ai loro cuori, che perdono gocce di sangue di fronte ai primi passi dei propri figli nel mondo.
Dedicata a tutti le mamme che hanno pensato di non esserlo più vedendo l’amore dei figli nei confronti di altri adulti.
Dedicata a tutte le mamme che sono state bambine che hanno avuto cappotti pesanti da indossare che coprivano i loro sentimenti.
Dedicata a tutti i figli che sostengono il peso delle nostre fragilità.
Dedicata a noi esseri umani, così nudi di fronte alla vita.

Dedicata alla vita, che sboccia anche quando ci sembra che sia ancora inverno.

venerdì 8 aprile 2016

Educazione incidentale, Poesia e peer education

Serendipità è ciò che avviene quando si trova una strada mentre se ne cercava un'altra.
Educazione incidentale è la declinazione pedagogica di questo concetto.
Ovvero, sfruttare eventi che avvengono e si presentano spontaneamente, senza che vengano cercati e che divengono trampolini di lancio per ricerche, studi, osservazioni e lezioni.
Che altro non è quello che avviene nella vita.
Alzi la mano chi procede nella propria vita per programmazioni e riesce ad uscirne vittorioso, chi affronta la propria esistenza per unità o per argomenti divisi in compartimenti stagni.
La vita E' un processo continuo di educazione incidentale.

A serendipità convivono bambini di diverse età, in un ventaglio compreso dai 3 ai 9 anni.
Tutti assieme, senza distinzioni.
Ogni fascia ha il suo spazio specifico, con risposte nell'ambiente e nei materiali in grado di rispondere ai bisogni specifici di ciascuna fase di sviluppo psico-fisico infantile, ma poi il movimento di ciascuno è fluido e libero.

I bambini non creano gerarchie, nè differenze.
Non esiste il bullismo da noi, nè l'esclusione, nè l'isolamento sociale.
Le relazioni sono dinamiche e i comportamenti pro-sociali seguono un andamento di crescita esponenziale giorno dopo giorno.

E' dall'inizio dell'anno che i bambini più grandi tengono abitualmente lezioni per i più piccoli, ma da qualche giorno è stata ufficialmente aperta la prima elementare.
Una bambini di 7 anni in assemblea ne ha annunciato l'apertura ;"da oggi aprirà ufficialmente la prima elementare, siete tutti invitati!".
Hanno risposto all'appello in parecchi, dai piccoli di 3 in su.
I bambini hanno organizzato le discipline da insegnare e i rispettivi maestri, hanno costruito quaderni per tutti e provveduto a creare un registro.
Tempo un'ora e la prima elementare è iniziata, il modulo di iscrizione non è necessario in questa scuola nella scuola, neanche l'iscrizione digitale al miur, basta alzare la mano.
Le maestre hanno deciso di iniziare con una lezione di italiano.
I bambini si sono seduti sui banchi, è stato fatto l'appello ed è iniziata la proposta. Dinamica, coinvolgente e calata su ciascun bambino. Ad ognuno è stata proposta un'attività tenendo conto dell'età e del livello di competenze personali. Poi sono stati preparati eserciziari a mano dalle maestre per allenarsi che tenessero conto dell'aspetto ludico e stimolante.
In due ore i bambini sono riusciti in maniera del tutto autonoma e non guidata a dare un ottimo esempio di cosa significhi lavorare sulla zona di sviluppo prossimale, di cosa si intenda per peer education e cooperative learning.
Il risultato? Coinvolgimento, concentrazione, silenzio, serenità e il giorno dopo tutti sono tornati pregando di rifare subito lezione.
Il più bel risultato che una scuola può ottenere è quello di essere amata e i bambini in questo sono  degli ottimi maestri su come fare.

Educazione incidentale è anche cogliere le occasioni che si presentano nel mondo e portarle nella scuola.
Come scrivere ad un poeta che si stima tantissimo e sarà ospite nella propria città per proporgli di vivere una giornata con noi e sentirsi rispondere :"certo!".
Il poeta in questione è Franco Arminio e i bambini già lo conoscevano per via di un suo libro di poesie per l'infanzia che era presente a scuola.
Educazione incidentale è decidere di scrivere un libro di poesie in suo onore e trascorrere così una mattinata intera con musica jazz in sottofondo.
Educazione incidentale è trovarselo in assemblea muto.
Ma come un poeta muto?!
E cercare un modo per farlo parlare, provando ad interpretare il suo ricco silenzio.
Liberata la voce, il poeta dona una storia ai bambini e i bambini una a lui.
Lui racconta recitando Barbablu e noi recitiamo raccontando Sorcetto e Salsiccia, una fiaba marchigiana.

Franco fa il poeta, il paesologo ma anche il maestro, passa tutta la giornata con noi e dice che ogni scuola dovrebbe esser così.
Lo portiamo da Domenica, la nostra vicina ed educazione incidentale è piantare basilico con lei che ci insegna un trucco abruzzese per farlo al meglio .
Educazione incidentale è trovare uno scorpione e scoprire che Salif, il maestro che viene dal Mali, sa come prenderlo senza farsi pungere. Conosce il linguaggio segreto degli scorpioni, del coraggio, della tolleranza e dell'amore. E ci parla della sua terra e degli scorpioni grandi come gatti.

Questa è educazione incidentale.
Questa è una giornata qualunque a Serendipità.
Questo è quello che fanno i bambini.
Questo è il nostro modo per trasmettere loro fiducia, bellezza, poesia e libertà.







mercoledì 30 marzo 2016

di api si vive

Da mesi non pubblichiamo nulla.
Ma una buona scusa ce l'abbiamo.
Sembra che stia accadendo qualcosa di nuovo, qualcosa che  ha a che fare con aspetti rivoluzionari.
Ovunque stanno sorgendo nuove scuole, molti genitori si interrogano sulle scelte educative da intraprendere per i propri figli, alcuni insegnanti fuggono dalla scuola e ne aprono altre dove il sistema non fagocita l'esistenza, in alcune scuole avvengono invece dei piccoli miracoli e tutte le maestre si mettono in discussione e decidono di cambiare rotta.
Questo sta avvenendo in tutta Italia.
La stiamo girando in lungo e in largo.
Tra incontri con gruppi nascenti, lezioni universitarie, collaborazioni importanti, progetti di ricerca e seminari.
Non amiamo farci propaganda, anzi di solito nascondiamo i nostri piccoli traguardi e successi, nascondendoci dietro la critica a questa nostra società dell'immagine, autoreferenziale e come disse il caro M.B., dove il motto è " ciascuno esiste solo se postato".
Però crediamo anche nella condivisione e se non scriviamo è perchè viaggiamo, lavoriamo ai progetti dei bambini, studiamo e incontriamo nuove splendide  persone con le quali confrontarci, scambiare consigli e strategie per raggiungere in maniere a volte estremamente diverse lo stesso fine: il rispetto del bambino e il suo armonico sviluppo psico-fisico.

Intanto Serendipità procede a vele spiegate.
Eravate rimasti ai glitter, alle pallottole.
Nel frattempo sono successe molte cose. Il progetto della ricerca storica sul campo ( e intendo proprio gli scavi) è andato avanti, i bambini hanno costruito dei giochi matematici, li hanno venduti e con il ricavato hanno comprato un metal detector. Stanno trovando valanghe di reperti nel campo, alcuni davvero risalenti alla guerra, altri abbiamo proceduto ad inviarli in analisi alla Nasa....
Abbiamo festeggiato il compleanno di Maria, la vecchia signora che aveva raccontato loro della guerra vissuta da bambina. 
Siamo stati gli unici a festeggiare il suo compleanno, neanche una chiamata da un parente, abbandonata, esiliata dalla vita.
E' stato un momento emozionante, i bambini avevano preparato torta e budino alle violette e margherite.
Maria piangeva, anche l'altra Maria ( la badante), i bambini si sono messi in cerchio attorno a lei, creando una sacralità al momento. Anche io piangevo, ma l'obiettivo mi ha sostenuta nell'evitare una rovinosa caduta in stile soap-opera argentina.
E' stato aperto un fronte di liberazione per i cuccioli di quercia, per salvare le piccole ghiande che con fatica si stanno trasformando, prima del passaggio dei trattori. ( se volete adottarne una basta passare da noi)
I bambini hanno individuato il focus dei loro progetti e ci stanno lavorando sodo.
Vorrei tanto raccontarveli, ma dovrete attendere la fine degli esami.
Rimango sempre esterrefatta dalla volontà, dalla capacità di studio maturo e approfondito di cui i bambini danno testimonianza quando sono messi nella condizione di poterlo fare, ossia:  libertà, ascolto e sostegno.
I progetti partono da interessi personali, da storie vere e sentite profondamente da ciascuno di loro.
Toccano temi storici, geografici, politici e antropologici che nessun programma canonico delle elementari si sognerebbe di integrare, eppure i programmai non esistono più e le care indicazioni nazionali ( che come sempre consiglio a tutti di leggere per la bellezza d'intenti e poesia che contengono) vengono a sostegno dei bambini.
Ma non per sostenerli o ripararli dalle difficoltà, ma per preservare la più intima essenza di ciascuno, quella che contraddistingue gli umani dagli animali, quella della volontà, della scelta e di conseguenza dell'ascolto e conoscenza di se stessi.

ma le api?
Che c'entrano le api in tutto ciò??

C'entrano perchè uno dei progetti che stiamo portando avanti, uno dei temi cardine di quest'anno, uno degli argomenti che i bambini porteranno all'esame di seconda e terza elementare, saranno proprio le api.
Ci sono dei temi che noi maestre proponiamo, alcuni centri attorno ai quali crediamo sia importante ruotare perchè affascinanti, utili e importanti.
Uno di questi è il mondo delle api.
Da un mese ormai, tutti i mercoledì un caro ragazzo appassionato di api si prende le ferie per venire tutta la mattina da noi.
Parla di impollinazione.
Della società delle api, dei ruoli e del suo funzionamento.
Di come le api comunichino con la danza.





Ci mostra arnie non tradizionali, più rispettose e meno invadenti.
Ci fa conoscere i predatori delle api e gli impostori.
Ci fa mangiare il miele dai favi, che sembra oro colato, sciroppo di paradiso.
Ci porta nei campi a riconoscere le erbe spontanee, i fiori commestibili e quelli preferiti dalle api.

Ci parla di api, quindi ci parla di vita, della nostra vita e di amore.
E noi ci siamo innamorati...


Il mormorio di un'Ape
Una Magia -produce in me-
Se qualcuno mi chiede perchè-
Sarebbe più facile morire-
che dire

Emily Dickinson




lunedì 18 gennaio 2016

Dentro Serendipità

Siete curiosi di conoscere da vicino Serendipità?
Volete saperne di più sull'approccio educativo libertario-democratico? 
Siete interessati a capire come gestire praticamente la libertà dei bambini all'interno di una realtà scolastica?
Allora questo workshop fa per voi.
Vi aspettiamo il 30 e 31 gennaio a Serendipità.

Questi saranno i temi trattati:
- educazione libertaria in macro( cenni storici, principali caratteristiche, esperienze esistenti) e in micro ( approccio libertario giorno per giorno, racconto della nostra quotidianità);
- gestione rapporto con i genitori;
- gestione della libertà;
- educazione emotiva;
- intelligenze multiple e multipli linguaggi;
- contatto con la natura.
Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori e genitori.

Per ricevere maggiori informazioni riguardo vitto, alloggio, costi e orari, potete mandare una mail a lilliput2009@hotmail.it

venerdì 15 gennaio 2016

OPEN DAY a SERENDIPITA'

Domenica 14 febbraio Serendipità aprira i battenti a tutti i curiosi e a coloro che ci hanno chiesto di poter iscrivere i propri figli.
Potrete visitare la scuola, il campo, dondolare sull'altalena, leggervi un libro davanti la stufa o fare un quadro nell'atelier.
Oltre alla visita guidata spiegheremo nei dettagli le modalità di iscrizione dei bambini a Serendipità per il prossimo anno.
Vi aspettiamo dalle 10:00 alle 13:00